#filiera logistica
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Pinalli premiata da Assologistica con l’attestato “TIAKI Filiera”: un esempio di sostenibilità e trasparenza
L’impegno per la responsabilità sociale e la governance sostenibile nella logistica riconosciuto con un prestigioso attestato
L’impegno per la responsabilità sociale e la governance sostenibile nella logistica riconosciuto con un prestigioso attestato Pinalli e l’attestato “TIAKI Filiera” Pinalli, azienda leader nella distribuzione di prodotti cosmetici in Italia, ha ricevuto l’attestato “TIAKI Filiera”, un riconoscimento unico rilasciato da Tiaki Logistics e patrocinato da Assologistica, l’associazione di categoria…
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LA PUGLIA È LA NUOVA LOCOMOTIVA DEL SUD E D’ITALIA
Con una crescita del 5%, la Puglia ha realizzato nel 2023 un incremento del Prodotto Interno Lordo che ha superato di gran lunga quello nazionale (+0,7%) un dato che la pone tra le regioni più virtuose in Europa.
Prima al Sud e quinta in Italia per crescita del valore aggiunto, soprattutto nei settori della logistica e dell’agrifood: con 176mila lavoratori la Puglia è la prima regione in Italia per occupazione e crescita nella filiera agroalimentare. Dal report presentato da The European House Ambrosetti emerge inoltre che la Puglia è diventata negli ultimi anni un polo strategico per l’energia italiana, rappresentando la prima regione per produzione di energia eolica e per produzione di energia fotovoltaica, rispettivamente il 26,2% e il 14,9% del totale nazionale.
Con il porto di Taranto, la Puglia ha acquisito, soprattutto dopo il COVID e la crisi del gas russo, un ruolo centrale nelle rotte energetiche internazionali, rappresentando la porta di ingresso in Italia e in Europa del gas naturale. Oltre al TAP (Trans Atlantic Pipeline), la regione sarà anche il terminale per il nuovo corridoio energetico EastMed-Poseidon per il trasporto di idrogeno, pensato per creare una connessione diretta con i Paesi della Sponda Est del Mediterraneo. L’idrogeno verde è al centro di una strategia regionale, H2Puglia 2030, in attuazione del Piano europeo per la transizione energetica REPowerEU. “La Puglia è centrale nella strategia di ricostruzione del ruolo propulsivo del nostro Paese, tracciato nel Libro Bianco Verso Sud, nel Mediterraneo” ha commentato Cetti Lauteta di The European House-Ambrosetti.
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Fonte: The European House Ambrosetti; foto di Cristian Manieri
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Come Esattamente European Photovoltaic Distributori Assistenza Solare, Settore Di Crescita?
Europea, solare fornitori servire come fondamentale entità solare, industria i crescita, interessano varie aspetti dalla catena di fornitura Prestazione di mercato, accesso. Da offerta tecnologici competenza e promozione tattico collaborazioni questi distributori non solo migliorare il adozione solare, moderne tecnologie ma in aggiunta pubblicizzare durata di Procedura che, risuonano con i consumatori. Loro dovere in regolare di mercato, esigenze e di guida, tecnologia di solleva aumenta importante richieste di informazioni riguardo il futuro paesaggio solare, industria. Cosa dettagli tecniche sono utilizzato a sostenere questo energia, e come potrebbero questi evolvere nei prossimi anni?
Aiutare Con Catena Di Approvvigionamento, Efficacia
Come bisogno di per energia solare continua a luogo tutto Europa, assistenza in catena di approvvigionamento, efficacia diventa essenziale prendere in considerazione sostenere industria di crescita. Il distributore fotovoltaico giocare fondamentale funzione in questo collettività da ottimizzazione logistica e offerta amministrazione. Secondo recenti industria valutazioni, strutturato filiera ridurre spese da fino a 20%, sostanziale che influenzano il totale prezzi solare, prodotti. Inoltre, efficiente circolazione reti garantire tempestivo distribuzione di fotovoltaico elementi di, che vitale soddisfare configurazione date e tenere consumer contentezza. Sfruttando avanzato tecnologie in tempo reale, controllo e data analytics, distributori puo spinta trasparenza e l'apertura e la reattività interno della catena di approvvigionamento. Infine questi ristrutturazioni non solo boost il competitività e della concorrenza di energia solare tuttavia similmente aggiungi ai i ampio adozione tutto continente.
Fornire Tecnica, Esperienza
Un robusto catena di fornitura da sola non può sostenere il crescita solare industria, e fornitura di tecnici competenze è proprio come fondamentale. Fotovoltaico fotovoltaico distributori play critico ruolo in questo sfaccettatura da fornitura completa conoscenza riguardo pannelli fotovoltaici e loro eccellente applicazione. Con programmi di formazione, webinar, e tecnologici accertamenti questi distributori arredare installatori e utenti finali con l' essenziale competenze ottimizzare sistema Prestazione e efficiency. Data suggerisce che i progetti beneficiando tale competenze esperienza, circa 15% aumento energetico output. Inoltre, tecnici Supporto garanzia conformità conformità con sviluppo settore criteri, quindi riduzione funzionali rischi. Come il mercato del fotovoltaico matura, il bisogno di per educate partner da solo ingrandire, solidificazione il rappresentante i ruolo come essenziale aspetto in promozione durata solare, industria di crescita. Sfoglia questo sito Web scoprire grossisti fotovoltaico.
Migliorare Di Mercato, Facilità Di Accesso
Migliorare di mercato, accesso è importante per continua sviluppo solare mercato in Europa. Il distributore fotovoltaico giocare un'importante funzione in questo impresa da semplificare catene di approvvigionamento e in diminuzione entrata ostacoli per nuovo di zecca di mercato, partecipanti. Da fornitura prezzi accessibili prezzi e diverse item varietà questi distributori promozione facile accessibilità energia solare soluzioni per residenziale e commerciali campo. Data indica che regioni con resistente grossista reti di esperienza, maggiore incoraggiare rate solare, innovazioni, mirroring il diritto correlazione tra accessibilità e di mercato, crescita. oltre, migliorata distribuzione canali permesso piccolo installatori di fiorire, coltivare progresso e concorrenti. Infine, incrementare di mercato, facilità di accesso non solo specifica imprese, ma in aggiunta unità l' generale momentum solare settore in Europa.
Promozione Strategico collaborazioni
Strategico collaborazioni sono in realtà diventare importante element nel crescita traiettoria solare industria in Europa. Fotovoltaico fotovoltaico fornitori sono significativamente collaborare con fornitori, innovazione fornitori di servizi, e istituzioni finanziarie da migliorare le loro offerte di servizi e ampliare fetta di mercato. Secondo corrente data questi alleanze hanno causato un 25% aumento in task distribuzione efficacia, mostra il tangibile vantaggi di collaborazione. Da pooling risorse e competenze, distributori puo uso sostanziale soluzioni che partecipare a varia consumer requisiti, con finanziamenti opzioni a installazione servizi. In cima a quello, strategico collaborazioni rendere possibile fornitori pari quick tecnologico sviluppi e direttivo variazioni, assicurare essi restare competitive in dinamico di mercato. Questo comune tecnica non solo guida sviluppo tuttavia anche coltivare innovazione, entro il solare, mercato.
Pubblicità Durata Pratiche
Come il solare, settore progredisce con tattico collaborazioni il enfasi su promozione sostenibile tecniche di è ottenuto notevole momentum tra pannelli solari fornitori in Europa. Questi fornitori sono progressivamente assunzione eco-amichevole iniziative in tutta la filiera, dall'approvvigionamento prodotti a disposizione di pannelli solari. Recenti ricerche indicare che oltre il 70% degli Europei, distributori hanno in realtà integrato incorporato circolare situazione economica principi destra loro operazioni, considerevolmente abbassamento rifiuti e migliorare risorsa efficacia. Inoltre, collaborazioni con fornitori di concentrarsi su creazione pannelli solari che utilizzare durata di prodotti e Procedura. Da priorità questi Procedura, fornitori non solo rispettare regolamentari esigenze ma in aggiunta luogo se stessi come leader nel verde energetica modificare. Questo impegno non solo , promuove e coltiva customer fiducia, ma in aggiunta unità durata di utile in rapidamente un evoluzione di mercato.
Pensiero Finale
In riassunto, Europeo, fotovoltaico distributori sostanziale contribuire a solare, mercato sviluppo da incrementare catena di approvvigionamento, Prestazione, fornitura tecnologici esperienza, e migliorare di mercato, disponibilità. Loro funzione in promozione tattico collaborazioni e pubblicità durata di tecniche di ancora di più rafforza il settore. Da minimizzare ostacoli per nuovo di mercato, partecipanti e adattamento sviluppo necessita questi fornitori non solo drive innovazione ma anche facilitare il grande adozione di energia solare soluzioni, infine avanzamento il modificare in direzione di più durata futuro energetico.
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Come Esattamente European Photovoltaic Distributori Assistenza Solare, Industria Di Crescita?
Europea, solare fornitori servire come fondamentale entità solare, industria i espansione, interessano diverse elementi dalla catena di fornitura efficacia di mercato, facilità di accesso. Da fornitura tecnici competenza e promozione tattico collaborazioni questi fornitori non solo migliorare il adozione solare, moderne tecnologie tuttavia inoltre pubblicizzare sostenibile Procedura che, risuonano con clienti. Loro ruolo in regolare di mercato, esigenze e di guida, progresso essenziale richieste di informazioni per quanto riguarda il futuro paesaggio solare, settore. Cosa dettagli tecniche sono utilizzato a sostenere questo energia, e come potrebbero questi sviluppare nei prossimi anni?
Assistenza In Catena Di Approvvigionamento, Prestazione
Come bisogno di per energia solare continua a luogo tutto Europa, promoting catena di approvvigionamento, efficacia diventa vitale fattore potere industria di crescita. Il grossisti fotovoltaico giocare fondamentale ruolo in questo ambiente da ottimizzazione logistica e offerta gestione. Secondo corrente industria analisi, strutturato filiera minimizzare spese da fino a 20%, sostanziale che influenzano il generale costo solare, prodotti. oltre, efficiente distribuzione reti garantire prompt di consegna di grossisti fotovoltaico parti, che vitale soddisfare rata scadenze e mantenere client soddisfazione. Sfruttando sofisticato moderne tecnologie in tempo reale, monitoraggio e information analytics, fornitori puo migliorare trasparenza e l'apertura e la reattività interno della catena di approvvigionamento. Infine questi ristrutturazioni non solo boost il competitività e della concorrenza di energia solare tuttavia in aggiunta aggiungi ai i ampio adozione tutto continente.
Fornitura Tecnica, Competenze
A e durevole catena di fornitura da sola non può mantenere il crescita solare industria, e stipula di tecnici competenze è ugualmente necessario. Fotovoltaico distributori play essenziale funzione in questo aspetto da offerta vasto conoscenza per quanto riguarda pannelli solari e loro ottimale applicazione. Attraverso programmi di formazione, webinar, e tecnici accertamenti questi distributori gear installatori e utenti finali con l' necessario capacita massimizzare rendere la maggior parte di sistema efficienza e Prestazione. Information indica che i progetti guadagnare da tale competenze esperienza, quanto 15% aumento energetico risultato. Inoltre, tecnici Assistenza assicurazioni conformità conformità con sviluppo settore standard, conseguenza riduzione operative minacce. Come il mercato del fotovoltaico matura, il bisogno di per educate partner da solo aumentare la, rafforzamento il distributore i ruolo come fondamentale componente in promozione durata solare, settore di crescita.
Migliorare Di Mercato, Accessibilità
Migliorare di mercato, facilità di accesso è fondamentale per in corso espansione solare settore in Europa. Il grossisti fotovoltaico giocare essenziale dovere in questo impresa da razionalizzazione catene di approvvigionamento e minimizzare immissione barriere per nuovo di zecca di mercato, persone. Da fornire prezzi accessibili costo e varia product array questi distributori aiuto meno complicato accessibilità energia solare soluzioni per domestico e industriali settori. Data mostra che zone con robusto rivenditore reti di esperienza, superiore adozione price solare, moderne tecnologie, mirroring il diritto connessione tra disponibilità e di mercato, sviluppo. Inoltre, migliorata distribuzione reti permesso piccolo di dimensioni installatori di crescere, promozione innovazione e concorrenza. Inevitabilmente, migliorare di mercato, accesso non solo specifica imprese, ma similmente unità l' totale momentum solare mercato in Europa.
Coltivare Strategico collaborazioni
Strategico collaborazioni sono in realtà emerso come importante parte nel sviluppo traiettoria solare settore in Europa. Fotovoltaico distributori sono significativamente lavorare insieme con produttori, innovazione fornitori, e istituzioni finanziarie da migliorare le loro offerte di servizi e migliorare fetta di mercato. Secondo recenti data questi alleanze hanno led un 25% aumento in project distribuzione efficacia, mostra il in calcestruzzo vantaggi di partnership. Da pooling risorse e competenza, distributori puo fornire comprehensive soluzioni che risolvere diverse client esigenze, con fondi opzioni a configurazione servizi. Inoltre, tattico collaborazioni abilita fornitori a tenere il passo con rapid tecnologico migliorie e direttivo adattamenti, assicurare essi restare competitive in dinamico di mercato. Questo collettivo approccio non solo guida crescita ma anche promozione progresso, entro il solare, mercato.
Promozione Durata Pratiche
Come il solare, settore sviluppa attraverso strategico collaborazioni il focus su promozione durata di Procedura è in realtà acquisito sostanziale energia tra fotovoltaico fornitori in Europa. Questi distributori sono sempre abbracciare eco-amichevole le misure in tutta la filiera, dall'approvvigionamento prodotti a disposizione di pannelli solari. Corrente studi e ricerche indicare che oltre il 70% degli Europei, distributori hanno in realtà integrato incorporato round situazione economica principi destra loro Procedura, sostanziale riduzione rifiuti e migliorare risorsa Prestazione. oltre, collaborazioni con produttori concentrarsi su creazione energia solare che utilizzare durata di materiali e Procedura. Da priorità questi Procedura, fornitori non solo follow normativi requisiti ma similmente luogo se stessi come leader nel ambiente energetica spostare. Questo impegno non solo promuove consumer fiducia, ma similmente unità a lungo termine produttività in veloce progressione di mercato.
Verdetto
In riassunto, Europeo, fotovoltaico fornitori significativamente aggiungi ai solare, mercato di crescita da migliorare catena di approvvigionamento, Prestazione, fornire tecnici competenza, e migliorare di mercato, accesso. Loro ruolo in coltivare strategico collaborazioni e pubblicità sostenibile tecniche di ulteriore rafforza il settore. Da minimizzare barriere per nuovo di mercato, partecipanti e adattamento progressione necessita questi distributori non solo drive tecnologia di tuttavia anche promozione il più grande adozione di energia solare soluzioni, infine avanzamento il spostare in direzione di più sostenibile futuro energetico.
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Si terrà domani una giornata dedicata all’innovazione tecnologica nella logistica
Il settore della logistica sta vivendo una trasformazione epocale grazie all’adozione di tecnologie innovative. Questo sarà il tema centrale della giornata di studi promossa dall’ITS Academy Mobilità, che si terrà il 2 luglio presso la sala conferenze dell’Aeroporto di Bari. L’evento, organizzato in collaborazione con Confindustria Bari e Bat, vedrà la partecipazione di esperti del settore, rappresentanti istituzionali e accademici. Durante la giornata, saranno presentate le principali tecnologie che stanno rivoluzionando il settore logistico: Intelligenza Artificiale (AI): Utilizzata per automatizzare processi decisionali e di previsione, migliorando l’efficienza operativa. Internet of Things (IoT): Permette il monitoraggio in tempo reale delle merci e delle infrastrutture, ottimizzando la gestione della supply chain. Big Data: Analisi avanzate dei dati per prevedere la domanda e ottimizzare i percorsi di consegna. Robotica: Automazione delle attività ripetitive e pericolose, aumentando la sicurezza e l’efficienza. Blockchain: Garantisce la tracciabilità e la sicurezza delle transazioni logistiche. Investimenti e collaborazioni La Puglia sta investendo significativamente nella digitalizzazione delle infrastrutture logistiche, sia materiali che immateriali. Questo impegno è supportato da collaborazioni tra imprese, ITS, università e centri di ricerca, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni innovative per la supply chain. Un aspetto cruciale che emergerà durante l’evento è la necessità di sviluppare competenze digitali adeguate. La formazione continua è essenziale per preparare gli operatori del settore a utilizzare al meglio le nuove tecnologie. L’ITS Academy Mobilità, in particolare, sta promuovendo percorsi formativi per specializzare i giovani nelle nuove competenze richieste dal mercato. La giornata di studi metterà in luce come l’innovazione tecnologica rappresenti una grande opportunità per il settore logistico, ma richieda anche un cambiamento significativo nelle competenze e nelle modalità di lavoro. La digital transformation è destinata a rivoluzionare il modo in cui le merci vengono spostate e gestite, creando nuove sfide e opportunità per le aziende e i lavoratori del settore. L’evento sottolineerà l’importanza di un approccio integrato, che coinvolga tutti gli attori della filiera logistica, per sfruttare appieno il potenziale delle nuove tecnologie e garantire un futuro sostenibile e competitivo per il settore. Read the full article
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Prosegue e si rafforza l'alleanza strategica tra Lombardia, Piemonte e Liguria su temi cruciali per l'economia dei territori.
Prosegue e si rafforza l'alleanza strategica tra Lombardia, Piemonte e Liguria su temi cruciali per l'economia dei territori. Prosegue e si rafforza l'alleanza strategica tra Lombardia, Piemonte e Liguria su temi cruciali per l'economia dei territori. Dopo il primo incontro di Genova del luglio 2023 e quello di Milano dello scorso ottobre, i tre assessori regionali allo Sviluppo economico, Guido Guidesi (Lombardia), Andrea Tronzano (Piemonte) e Alessio Piana (Liguria) si sono ritrovati oggi a Torino per una giornata di lavoro con imprese, università e associazioni di categoria con l'obiettivo di programmare e attuare azioni condivise a sostegno delle aziende. É la 'Cabina economica del Nord Ovest', ambito in cui sono stati approfonditi, con tavoli di lavoro specifici, i settori automotive, aerospazio, filiera logistica, industria energetica e microelettronica. FILIERE INTERREGIONALI - 'La strada è tracciata - hanno detto i tre assessori - e l'obiettivo è senza dubbio ambizioso, costruire filiere interregionali su tematiche di interesse comune che consentano ai tre territori un maggiore sviluppo e nuove opportunità alle imprese. Oggi si è compiuto un ulteriore passo in avanti per una sinergia sempre più forte. Il prossimo incontro, che si svolgerà sempre a Torino il prossimo 4 aprile, sarà importante per concretizzare il lavoro fatto finora'. Nel corso dell'incontro si sono svolti cinque tavoli operativi. Queste le risultanze dei diversi gruppi di lavoro. TAVOLO TEMATICO AEROSPAZIO - Creazione di un ecosistema interregionale attraverso la messa a sistema delle competenze, delle infrastrutture di ricerca e tecnologiche, delle policy, dei luoghi fisici di contaminazione tra ricerca, didattica e industria, delle best practices. Questo ecosistema multi regionale dovrebbe rappresentare un interlocutore unico e coeso (e quindi con maggiore forza) nei confronti dei soggetti nazionali e comunitari, ma soprattutto un elemento di attrattività dei territori, non solo per chi vuole insediarsi nelle tre regioni, ma anche per trattenere quelle iniziative imprenditoriali che sono state sostenute dal territorio nella prima crescita, ma che poi necessitano di condizioni adeguate per un ulteriore implementazione e permanenza. Questo consentirebbe anche di valorizzare le ricadute e i risultati conseguiti da investimenti derivanti non solo da programmi regionali ma anche ad esempio dal PNRR. Inoltre questa iniziativa dovrebbe essere accompagnata dall'attuazione della convergenza di policy, strumenti, risorse per creare massa critica non solo per sostenere i progetti dei grandi player industriali ma anche per supportare la crescita e l'apertura internazionale delle Pmi che costituiscono la 'supply chain'. Proposta operativa: elaborazione di schemi di bandi multi regionali, inizialmente sperimentati su tematiche circoscritte condivise. TAVOLO TEMATICO INDUSTRIA ENERGETICA - Le energie rinnovabili giocano un ruolo fondamentale nella strategia energetica nazionale. L'Italia si impegna ad accelerare la transizione da fonti tradizionali a fonti di energia rinnovabile, con l'obiettivo contestuale di ridurre le importazioni delle fonti fossili ancora necessarie per soddisfare la parte residua di fabbisogno. Un obiettivo chiave è raggiungere una quota del 40% dei consumi finali lordi di energia proveniente da fonti rinnovabili entro il 2030, in conformità con gli obiettivi comunitari. Nel settore elettrico, sono già in corso o pianificate diverse misure per sostenere la diffusione di tali soluzioni tecnologiche. Comunità energetiche ed autoconsumo diffuso: le imprese sono in attesa di regole chiare e una corretta comunicazione, informazione e formazione. L'autoconsumo diffuso coinvolge anche le tecnologie e i produttori di tecnologie, nonché la filiera a supporto del mondo della vendita ed installazione (progettisti ed installatori). Per le imprese l'investimento sull'autoconsumo diffuso è importante anche in ambito ESG, in quanto progetti di investimento per la sostenibilità. Il tavolo evidenzia la necessità di incentivazione del sistema bancario nel finanziare le tecnologie; inoltre rimarca che il supporto delle utilities ai territori è importante, per mettere a disposizione competenza e 'know how' sull'individuazione di aree e investimenti. Idrogeno: si sottolinea l'importanza di ragionare sulla domanda di idrogeno e su come integrarlo nei processi produttivi, dal momento che finora si è ragionato soprattutto sull'offerta (come produrlo, quanto costa). Il decreto incentivi in consultazione al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica riguarda non solo l'idrogeno elettrolitico ma anche il bio idrogeno, e questo è giudicato come aspetto interessante. C'è sicuramente una necessità di incentivazione all'introduzione di veicoli per l'uso sul trasporto pesante. Importante inoltre è il tema dell'hard to abate, settore dove è fondamentale l'investimento sulla trasformazione dei processi per la decarbonizzazione. TAVOLO TEMATICO MICROELETTRONICA - Tema chiave la necessità di strumenti ad hoc per supportare la formazione di competenze specialistiche, che vedano collaborare insieme mondo della ricerca e imprese. La partecipazione in Esra è stato ritenuto un asset importante da utilizzare per portare la voce del nord ovest in Europa. Si concorda sul rafforzare un ecosistema interregionale, a partire da una mappatura di quelli regionali, per definire nuovi strumenti di supporto o mettendo a fattor comune gli strumenti dei fondi strutturali. TAVOLO TEMATICO FILIERA LOGISTICA - Attivare strumenti per incentivazione dello shift modale gomma-ferro (es. Ferrobonus), ulteriori forme di sostegno al trasporto su ferro da parte delle Autorità di Sistema Portuale, possibili sinergie per misure di sostegno alle imprese logistiche comuni alle tre Regioni e la digitalizzazione della filiera logistica a vantaggio degli operatori. Utili contributi sono stati raccolti in merito alla necessità di incrementare le forme di incentivo, comprendendo anche le fasi di movimentazione nei terminal, ad esempio, e non solo quelle di trasporto, anche per ridurre la dipendenza dal trasporto su gomma che sta vivendo un serio problema di carenza di autisti. Ulteriore elemento emerso riguarda la possibilità di prevedere parametri Esg anche per le imprese logistiche, al fine di renderle più competitive. Importanti poi le iniziative per promuovere l'internazionalizzazione delle imprese che fanno logistica, ed in questo appare fondamentale la mappatura dei siti dismessi (brownfield) per la promozione dell'ecosistema logistico sulle tre Regioni. Sarebbe, inoltre, importante una miglior armonizzazione delle piattaforme digitali, con regia nazionale, anche per privilegiare la loro interoperabilità. Ulteriore elemento emerso riguarda la formazione degli operatori, anche a livello Its, e le iniziative di Academy dedicate, che potrebbero essere condivise tra le tre Regioni. Infine, sarebbe auspicabile una strategia di filiera condivisa dalle tre Regioni per concentrare e indirizzare meglio le iniziative e le eventuali proposte alle istituzioni nazionali. TAVOLO TEMATICO AUTOMOTIVE - Occorre combattere la disaggregazione della componentistica, ragionando nell'ottica di fornire un sistema di competenza con un know che si 'mantiene in casa'. Quindi rafforzare le condizioni affinché convenga produrre in Italia e nel Nord Ovest in particolare. Servono poi ulteriori investimenti sui carburanti rinnovabili, nella consapevolezza che non è possibile concentrarsi solo sull'elettrico. Occorre potenziare la comunicazione sul dato oggettivo che fare ricerca e sviluppo in Italia convengono, in particolare nel Nord Ovest. E sviluppare sinergie rafforzate sui Fondi europei, in particolare sul FESR, nella predisposizione di bandi che rispondano ad esigenze condivise dalle filiere interregionali, pur nei rispettivi obiettivi del programma e con vincolo di reciprocità.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Filiere Federvini, 20 miliardi di euro di valore aggiunto per il Paese
Oltre 2.300 imprese (38.000 considerando anche quelle agricole di trasformazione), 21,5 miliardi di euro di fatturato diretto, 10 miliardi di euro di export: sono alcuni dei valori che emergono dallo Studio di Filiera, per i settori Vini, Spiriti e Aceti, realizzato da Nomisma per Federvini epresentato oggi presso la Camera dei Deputati. Altrettanto rilevanti i valori sotto il profilo occupazionale: a fronte di 81 mila lavoratori direttamente occupati dalle imprese dei tre settori, grazie ad un effetto moltiplicatore pari a 5,8, se ne attivano oltre 460 mila nell’intero sistema economico nazionale che corrispondono a quasi il 2% del numero complessivo di lavoratori in Italia. “Questo studio mette in luce la dimensione straordinaria raggiunta, nel complesso, dalle filiere che rappresentiamo, le quali assumono un rilievo strategico per il sistema economico italiano con un valore aggiunto superiore ai venti miliardi di euro all’anno e un export che movimenta dieci miliardi di euro. Comparti meritevoli della massima considerazione e del più attento supporto istituzionale, costituiti da imprese impegnate ogni giorno nel valorizzareprodotti di qualità, frutto del lavoro e della dedizione di imprese sane e dinamiche” ha commentato Micaela Pallini,Presidente di Federvini. “I produttori di vini, spiriti e aceti esprimono un patrimonio di cultura, di storia, di economia e di lavoro che produce benessere per le comunità locali e che, investendo in innovazione, sostenibilità e ricerca, contribuisce alla crescita del nostro Paese e a far sì che lo stile di vita italiano sia così apprezzato nel mondo.” “Impreseche ancora oggi sono molto esposte a incertezze di natura geopolitica, normativa, commerciale, inflattiva. La difesa di questo patrimonio del Made in Italy, con la sua storia, cultura e reputazione, è una responsabilità tanto degli imprenditori, con le loro organizzazioni di rappresentanza, quanto delle istituzioni” ha concluso Pallini. La fotografia evidenzia il rilievo strategico che le “filiere Federvini” giocano per il Sistema Paese sotto il profilo economico. I tre settori generano difatti sul territorio nazionale un valore aggiunto, inclusivo anche delle componenti indirette e indotte, pari a 20,5 miliardi di euro, corrispondenti a circa l’1,5% del PIL nazionale. Di questi, 4,9 miliardi sono riconducibili all’effetto diretto (attribuibile alle imprese dei comparti attraverso la propria attività di produzione), 9 miliardi sono imputabili all’effetto indiretto (prodotto dai diversi fornitori attivati e dalla domanda generata a loro volta dai fornitori) e 6,6 miliardi all’effetto indotto, ovvero quello generato dall’incremento di reddito percepito da tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nel processo economico. “Grazie alle proprie attività di produzione e agli approvvigionamenti di materie prime e servizi - spesso di provenienza locale - le imprese delle ‘filiere Federvini’ rivestono un ruolo economico di primissimo piano per il nostro Paese, attivando valore in molteplici settori economici, dall’agricoltura alla logistica, passando dal commercio al dettaglio all’Horeca e al settore immobiliare. Ogni euro di valore aggiunto direttamente generato dalle imprese dei settori Vini, Spiriti e Aceti crea ben 4,2 euro nell’intera economia nazionale grazie agli impatti indiretti e indotti su altre filiere del made in Italy” ha dichiarato Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria Retail e Servizi di Nomisma. “La continuità del contributo strategico che le ‘filiere Federvini’ forniscono al Sistema Paese è però messa a dura prova dalle sfide legate all’incerto scenario macro-economico e geopolitico internazionale. Basti pensare alla recente crisi del Mar Rosso oppure all’indagine antidumping sui distillati europei da parte della Cina, aspetti che potrebbero incidere in maniera importante anche sull’export italiano, il fiore all’occhiello delle ‘filiere Federvini’.” Il valore strategico delle esportazioni In termini di export, i comparti di vino, spiriti e aceti italianiricoprono un rilievo importantissimo, non solo in merito all’incidenza sulle vendite oltre frontiera del food&beverage (19%) ma soprattutto per il contributo positivo alla bilancia commerciale agroalimentare: 8,4 miliardi di euro di saldo commerciale aggregato netto, l’apporto più alto tra i prodotti italiani del F&B. Il nostro Paese è oggi il primo esportatore mondiale a valore di aceti, con una quota sull’export globale del 37%, nonché di vermut (34%), il secondo di vini fermi imbottigliati (22%) e liquori (14%). Nel complesso, negli ultimi dieci anni l’Italia ha conosciuto una crescita del valore sui mercati esteri di oltre il 76%. Sostenibilità e cura del territorio Oltre il 90% delle imprese dei tre comparti intervistate ha sostenuto negli ultimi tre anni investimenti, oltre che per l’acquisto di beni strumentali, anche a sostegno della sostenibilità ambientale (packaging sostenibili, riduzione dei consumi di acqua, produzione dell’energia rinnovabile) e sociale (attività culturali, selezione dei fornitori locali, iniziative umanitarie), della formazione del personale e della ricerca e sviluppo per nuovi prodotti. “Questo ruolo attivo verso la sostenibilità trova conferma nell’85% della popolazione italiana che ritiene come le imprese di vini, spiriti ed aceti contribuiscano positivamente allo sviluppo economico dei territori nei quali sono insediate oltre che al rafforzamento dell’immagine del Made in Italy all’estero. Una reputazione che, per 7 italiani su 10, deriva anche dal contributo positivo dato dai vigneti nella tutela del paesaggio italiano, nel salvaguardare le aree rurali prevenendo l’erosione dei suoli e nel favorire il turismo” ha sottolineato Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma. Il focus sulla produzione di spiriti in Piemonte e Veneto La ricerca condotta da Nomisma ha incluso anche un approfondimento sulla dimensione e la performance delle imprese attive nel settore spiriti in due regioni storicamente vocate alla distillazione quali Piemonte e Veneto. Rilevantissimo il peso del Piemonte, le cui imprese attive nel comparto spiriti garantiscono direttamente oltre un terzo del fatturato nazionale di settore (1,7 miliardi di euro nel 2022) e il 31% della forza lavoro (1.956 occupati). Le aziende venete hanno invece prodotto un fatturato di 450 milioni di euro (il 9% del totale nazionale) occupando 670 persone (l’11% del totale). Read the full article
#45parallelo#blog#bottiroli#cantina#cantine#comunicazione#economia#emanuelebottiroli#fatturato#federvini#filiere#impresa#imprese#indotto#italia#marketing#nomisma#pil#trend#valore#vini#vino#winemonitor
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"Il mondo vuole mangiare italiano, ma pesano i costi di produzione e logistica"
AGI – Con un fatturato stimato per il 2023 che dovrebbe superare tra agricoltura e industria i 250 miliardi di euro, l’agroalimentare sembra confermarsi, in un anno complicato come quello appena trascorso, uno dei settori di punta del nostro Paese. Ne abbiamo parlato con Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, la fondazione che tiene insieme tutto il comparto, dalla…
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🍁 SCONTI D’AUTUNNO E APPELLO AI LETTORI
Passaggio al Bosco ha scelto di essere presente su tutte le grandi piattaforme e-commerce del web. Questa scelta, resa necessaria dalla pubblicazione di un testo a settimana e dalla volontà di raggiungere un segmento di pubblico in continua crescita, ci ha permesso di diffondere la nostra visione del mondo ben al di là dei confini “ideologici” della nostra area politica di provenienza. I tanti libri “politicamente scorretti” finiti nelle classifiche editoriali e recensiti dai maggiori quotidiani nazionali, del resto, confermano l’efficacia di una strategia che non verrà mai meno.
Tuttavia, è necessario che i nostri lettori più fedeli - coloro che abbracciano una precisa visione del mondo e non soltanto un’estemporanea emotività del momento - abbiano la sensibilità di fare un passo ulteriore. Come? Acquistando direttamente dal nostro sito web, senza intermediari.
L’acquisto diretto, infatti, permette alla casa editrice di trattenere buona parte dell’importo, evitando di cedere il 55% del ricavato alla distribuzione commerciale. Questo meccanismo, tutt’altro che venale, ci permette di investire nei nuovi progetti, di valorizzare nuovi talenti, di affrontare le tantissime spese, di tradurre opere dall’estero, di migliorare la nostra logistica, di professionalizzare la nostra filiera e di qualificare la nostra attività.
Anche se non possiamo competere con i grandi colossi, abbiamo cercato di rendere più agevole l’acquisto diretto, lanciando una vasta campagna di sconti che prevede un ribasso del 15% su tutto il catalogo. Oltre a questo, con un prezzo contenuto, siamo riusciti a garantire spedizioni rapide, tracciate e sicure in tutta Europa. Il risultato finale, dati alla mano, garantisce una spesa uguale o inferiore a quella delle grandi catene multinazionali.
Per giungere alla pubblicazione di quasi 200 titoli, in questi anni, abbiamo lavorato sodo. Passo dopo passo, senza nessun finanziatore, abbiamo costruito un progetto culturale che oggi è seguito da decine di migliaia di lettori, di militanti e di ribelli. Ma nessuna “egemonia” può essere scalfita se, dal basso, non vi è la volontà metodica e disciplinata di aderire ad uno Stile, anche e soprattutto nei piccoli gesti quotidiani.
La “guerriglia culturale” non si fa con le belle parole, ma non i fatti concreti. Sostienici, armando la tua anima:
🌲 www.passaggioalbosco.it
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Settore marittimo: Eni disegna la rotta verso il net zero
Settore marittimo: Eni disegna la rotta verso il net zero
Eni, in collaborazione con Assarmatori e Confitarma, ha presentato il documento “La rotta verso il net zero. Insieme per decarbonizzare il settore marittimo” a cui hanno contribuito i maggiori stakeholder del comparto navale
Per immaginare una strategia realistica, efficiente e sostenibile di decarbonizzazione del trasporto marittimo non basta fissare il punto d’arrivo. E’ necessario mettere a sistema le competenze di tutti gli stakeholder per disegnare il percorso tappa dopo tappa. E’ quello che ha fatto Eni lo scorso 11 luglio a Roma portando allo stesso tavolo armatori, aziende produttrici di motori navali, certificatori, rappresentanti della logistica energetica, associazioni di settore e Amministrazione Pubblica. L’appuntamento è stato l’occasione per presentare la roadmap per la decarbonizzazione del settore marino, frutto del lavoro multidisciplinare di oltre 40 esperti del comparto. Tre intensi mesi di lavoro che sono serviti a disegnare la rotta verso le zero emissioni, analizzando il contesto normativo, il mercato navale, l’evoluzione tecnologica dei motori e la disponibilità, anche in termini infrastrutturale, di vettori energetici a ridotta intensità carbonica.
Il risultato è un lavoro multidimensionale e multidisciplinare, necessario all’industria ma anche a chi nella pratica dovrà definire le norme e i regolamenti. Lo studio ha preso in considerazione la flotta navale attuale e futura, le tecnologie propulsive, i vettori energetici disponibili, il loro prezzo e le loro prestazioni, ma anche le relative esigenze infrastrutturali e il costo delle emissioni.
Sulla carta le opzioni sono molteplici. Come ricordato dagli autori dell’analisi, oggi esiste una lunga lista di prodotti con interessanti potenzialità ai fini della decarbonizzazione del settore marittimo. Dai biocarburanti come l’HVO e il FAME alle versioni bio del GPL e del GNL, dall’ammoniaca al metanolo, dai carburanti sintetici (e-fuel) all’idrogeno. Ma non tutti potranno giocare un ruolo rilevante da subito, sia per una questione prettamente di maturità tecnologica che per via del necessario sviluppo infrastrutturale e di filiera. La transizione energetica marittima per dimensioni e caratteristiche avrà bisogno di evolversi strada facendo per tenere assieme sostenibilità, competitività e sicurezza.
Nel breve termine (2030-2035) l’opzione più verde, accessibile, economica e flessibile è rappresentata dai biocarburanti liquidi e gassosi già presenti sul mercato, e in particolare l’HVO, acronimo di Hydrotreated Vegetable Oil. I suoi punti di forza? E’ ottenuto dalla lavorazione di lipidi di scarto rinnovabili, può essere utilizzato già oggi nei motori in miscela al 50% con carburanti tradizionali senza modifiche tecnologiche, ma si presta anche all’uso in purezza nei nuovi motori. Ma soprattutto permette di raggiungere riduzioni nelle emissioni di CO2eq tali da rispettare gli obblighi normativi immediati così come quelli a medio e lungo termine. A titolo di confronto il suo impiego permette di abbattere tra il 60 e il 90% delle emissioni di carbonio (in funzione della tipologia di carica biogenica) rispetto al carburante tradizionale sull’intero ciclo di vita. E a differenza di vettori energetici come l’ammoniaca o l’idrogeno, non richiede modifiche infrastrutturali o logistiche.
Discorso non troppo dissimile per il biocarburante FAME, prodotto attraverso la transesterificazione di oli vegetali. Quest’ultimo, tuttavia, a fronte di una decisa economicità offre però prestazioni più scadenti in quanto si tratta di un prodotto meno stabilizzato, che richiede particolari operazioni di movimentazione all’interno delle navi.
Sempre sul breve termine un ruolo potenziale lo ha anche il GNL. In questo caso le sfide si focalizzano più che altro sulla domanda, le infrastrutture e ovviamente le emissioni, sebbene più basse di quelle carburanti navali tradizionali. E in futuro sistemi di cattura della CO2 a bordo delle navi potrebbero dare un’ulteriore mano. Il bio GNL alleggerirebbe sicuramente l’impronta di carbonio ma andrebbe incrementata l’offerta e abbassati i costi.
Lo studio annovera tra le opzioni per il medio termine il metanolo – interessante soprattutto se prodotto da rifiuti – ma oggi ancora troppo costoso ed energeticamente impegnativo.
Sono considerate opzioni per il lungo periodo invece l’ammoniaca e l’idrogeno ma con tutte le sfide del caso: dall’abbattimento dei costi tecnologici a questioni prettamente ambientali e di sicurezza. Su tempi lunghi si muovono anche gli e-fuels, per i quali tuttavia si prevede invece uno sviluppo per lo più legato al trasporto terrestre, che lascerà ben poco spazio alle imbarcazioni.
Dall’analisi, dunque, l’HVO emerge come il vettore favorito. Un risultato che non sorprende dal momento che l’olio vegetale idrogenato rappresenta una soluzione già rodata e disponibile. Un prodotto in grado di accelerare la transizione energetica marittima senza dover aspettare nuovi motori o infrastrutture. In questo campo Eni ha da tempo costruito un solido know-how. La società produce già il biocombustibile nelle sue bioraffinerie di Venezia e Gela attraverso la tecnologia proprietaria Ecofining™ e ha da poco siglato un accordo con RINA per svilupparne assieme l’impegno nel trasporto navale. Un’intesa di ampio respiro che guarda all’immediato ma anche al futuro. L’accordo prevede infatti di sviluppare altri vettori energetici sostenibili, come ad esempio l’idrogeno e l’ammoniaca nella versione verde o blu. E la realizzazione di iniziative che coinvolgano la loro intera catena logistica così come l’adozione di metodologie certificate per il computo “tassonometrico” dei benefici emissivi lungo tutta la value chain.
Link: https://www.rinnovabili.it/mobilita/navigazione-sostenibile/decarbonizzare-il-trasporto-marittimo-strategia
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La filiera della salute in Piemonte: nuove collaborazioni tra pubblico e privato per una crescita sostenibile. Torino
Presentato a Torino uno studio sull'evoluzione del sistema sanitario piemontese e sulle potenzialità economiche e occupazionali
Presentato a Torino uno studio sull’evoluzione del sistema sanitario piemontese e sulle potenzialità economiche e occupazionali Torino, 26 novembre 2024 – Alla UniCredit University si è tenuto il convegno “Le evoluzioni della filiera della salute – Il futuro delle collaborazioni fra pubblico e privato”, un evento organizzato da Confindustria Piemonte in collaborazione con UniCredit. Il dibattito…
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Accordo di programma Ast, la Flt Cgil: "Non si trascuri il settore trasporti"
E la logistica? Cosa sarà previsto nell’accordo di programma che riguarda AST riguardo al futuro degli ottocento dipendenti dei trasporti della filiera siderurgica? “Non si dimentichi un settore economico in cui Terni ha una grande tradizione, “con aziende locali storiche che rappresentano un elemento di solidità, con ore di cassa integrazioni inesistenti e livelli occupazionali ancora intatti,…
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Made in Steel 2023
L’edizione 2023 di Made in Steel, Conference & Exhibition internazionale dedicata alla filiera dell’acciaio, organizzata da siderweb, si terrà dal 9 all’11 maggio in Fieramilano Rho, con una partecipazione che sarà di oltre 300 aziende, con il motto di Generations, re-imagining our world. Gli espositori di Made in Steel rappresenteranno il comparto della siderurgia, dalla produzione all’utilizzo, passando per la trasformazione, la logistica e i servizi, infatti il 25% delle aziende espositrici arriva dall’estero, in netto miglioramento rispetto all’edizione precedente, ma anche all’edizione dei record, quella del 2019. Sono ventuno i Paesi rappresentati, Italia compresa con Algeria, Belgio, Cina, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, India, Monaco, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Turchia e Ungheria, mentre la superficie espositiva supererà i 15mila metri quadrati, record assoluto per l’evento. Inoltre saranno oltre 60 i buyer, italiani e stranieri, che parteciperanno all’evento, grazie alla collaborazione con l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Made in Steel non sarà solo una fiera, infatti avrà uno spazio per il business, per le relazioni tra operatori, per cogliere in anticipo le tendenze di mercato e prezzi, oltre che per riflettere sul futuro a breve e medio termine della filiera dell’acciaio nazionale e internazionale. Molto corposa sarà la componente di convegni, coinvolgendo 50 relatori, dall’Italia e dall’Europa, che prenderanno parte ai momenti di approfondimento e analisi durante Made in Steel 2023, oltre all’assemblea pubblica di Federacciai. Il programma quest’anno prevede per la prima volta anche una serie di sette eventi sotto forma di talk, ospitati nella siderweb Arena, al centro dei padiglioni 22 e 24 di Fieramilano Rho. L’edizione 2023 della Conference & Exhibition è stata organizzata con un approccio sostenibile e responsabile, infatti Made in Steel ha avviato l’iter per ottenere la certificazione rilasciata da RINA secondo lo standard ISO 20121, per l’organizzazione sostenibile dell’evento, con riferimento ai principi di gestione, inclusività, integrità e trasparenza suggeriti dalla norma. Verranno inoltra assegnati i Made in Steel Awards 2023, riconoscimenti che dal 2007 una giuria assegna a espositori e allestitori che dimostrano di saper veicolare il proprio messaggio con originalità e chiarezza, di presentare i propri prodotti e servizi in modo efficace e innovativo. Le categorie saranno Best Communication Stand, per la comunicazione più efficace, e Most Friendly Stand, per l’allestimento più accogliente. Per la prima volta quest’anno sarà assegnata la Honorable Mention for Sustainability all’espositore che avrà saputo mettere al centro dell’allestimento i temi di sostenibilità ed economia circolare. Made in Steel 2023 sarà in parziale concomitanza con Lamiera, dedicata alle macchine per lavorazione e deformazione della lamiera e alle tecnologie ad esse connesse, promossa da Ucimu, che si svolgerà dal 10 al 13 maggio. Read the full article
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Caro caffè: le colazioni costano sempre di più, ma forse c’è chi ne approfitta di Antonio Leggieri In questi giorni si fa tanto parlare del caro caffè al bar. Da viaggiatore e assiduo frequentatore di banconi, posso confermare: a Bologna, dove vivo, il prezzo di una tazzina oscilla tra 1,10 e 1,30 euro, con picchi di 1,50 nei bar a ridosso delle Due Torri. In una recente intervista al dorso bolognese di Repubblica, Giancarlo Campolmi del Gran Bar di via d’Azeglio, in pieno centro città, ha inquadrato così il problema: “I prezzi sono alle stelle, ma sto facendo di tutto per mantenere bloccato quello della colazione: il caffè è a 1,20 euro, mentre la brioche è a 1,30. Al contrario di altri prodotti come i cocktail, non voglio toccarli perché sono beni di prima necessità. Ho una clientela fissa all’80% e non mi piace l’idea di rincarare”. L’aumento del prezzo dell’adorata tazzina di espresso al bar – un appuntamento quotidiano per cinque milioni di italiani – sconta gli incrementi di tutta la filiera del prodotto: dalla logistica al packaging fino all’energia. Quello che si spendeva prima per sei mesi di luce per la tostatura, dicono i baristi bolognesi, ora lo si spende in due. Conta ovviamente anche il fatto che in giro c’è poca gente e i turisti sono un miraggio – come il superamento del 3% per Italia Viva. Dice Loreno Rossi di Confesercenti: “I bar stanno lavorando molto meno per il Covid. Siamo preoccupati per la ripresa dell’inflazione che si scarica pesantemente sui locali”. Che a loro volta la scaricano sui consumatori. Il rischio, quindi, è di far diventare la colazione cornetto e caffè/cappuccino un piccolo lusso. È anche vero che quello della colazione al bar è un prezzo anelastico, come d’altronde buona parte della domanda dei beni di prima necessità ma anche, paradossalmente, quella dei beni di lusso. In altre parole, essa varia meno del prezzo. Così come io accettavo di spendere 2.30 euro per la colazione pre-Covid, adesso accetto di spenderne 3.50. Se però un giorno al caffè e alla brioche decido di aggiungerci una spremuta e il cassiere mi rifila uno scontrino di 8,10 euro, la musica un po’ cambia. Avete letto bene: 8,10 euro per una brioche (nello specifico, una integrale vuota con una spalmata di miele sopra: 1,80 euro), un caffè (nella fattispecie, un ristretto: 1,30 euro) e una spremuta d’arancia gialla versata in un bicchiere sottile e non così tanto alto: 5 euro. Evito ora disquisizioni sociologiche che allungherebbero irrimediabilmente questo post e vado subito al punto, rivolgendo una domanda al lettore: chi è in grado di spiegarmi perché una spremuta d’arancia – un bene che abbonda in Italia, per il quale non sono previste né lunghe spedizioni né spese accessorie come la tostatura, che non richiede alcuna fatica nella sua preparazione sotto forma di spremuta, visto che fa tutto la macchina – perché, dicevo, una semplice spremuta ottenuta dalla spremitura di tre-arance-tre è arrivata a costare 5 euro in un bar del centro di Bologna quando un chilo di arance (7-8 frutti) costa da 0,35 euro al chilo in un mercato di Catania ai 3 euro al chilo in un mercatino biologico non molto distante dalle Due Torri?
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Silicon Box ha pianificato un investimento di 3,2 miliardi di euro in Italia
Silicon Box ha finanziato l’avvio di un impianto di produzione di semiconduttori, il primo di questo tipo nell’Unione Europea. La notizia è stata resa pubblica da Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, insieme a Byung Joon (BJ) Han, co-fondatore e ceo di Silicon Box, dopo un incontro tenutosi a Palazzo Piacentini. L’iniziativa di Silicon Box di stabilirsi in Italia s’inquadra nell’obiettivo dell’Unione Europea di riacquistare il 20% della capacità produttiva globale di semiconduttori entro il 2030, con l’intento di promuovere una visione per una catena di approvvigionamento di chip che sia resiliente e distribuita in modo equilibrato a livello geografico. Facilitare lo sviluppo di tecnologie emergenti Con quartier generale a Singapore, la compagnia è riconosciuta per la sua specializzazione nelle tecnologie di integrazione di chiplet, imballaggio avanzato e test. Questa iniziativa è destinata a rispondere alla crescente necessità di assemblaggio di semiconduttori – con un occhio di riguardo al mercato europeo – per facilitare lo sviluppo di tecnologie emergenti, inclusi gli usi avanzati nell’ambito dell’intelligenza artificiale, del calcolo ad alte prestazioni e dei componenti per la mobilità elettrica. In arrivo 1.600 posti di lavoro diretti Una volta operativo a pieno regime, l’investimento dovrebbe creare 1.600 posti di lavoro diretti, senza contare gli ulteriori impieghi indiretti che nasceranno sia durante la costruzione dell’impianto sia successivamente, nel più ampio contesto dell’ecosistema di fornitori e logistica correlato.L’impianto sarà situato nel Nord dell’Italia. La fase di progettazione e pianificazione è già in atto, tuttavia l’avvio delle costruzioni è subordinato al via libera della Commissione Europea. La fabbrica verrà edificata e gestita in linea con gli obiettivi net zero dell’Europa, minimizzando l’impatto ambientale e l’impronta di carbonio. Investimento in linea con il Chips Act L’investimento da parte di Silicon Box si colloca perfettamente all’interno della strategia europea delineata dal Chips Act e allinea l’Italia alla visione di Bruxelles per la microelettronica. Nel contesto europeo, Silicon Box si configura come il pezzo mancante per consolidare la catena del valore, rappresentando il primo investimento significativo nell’area dell’elaborazione avanzata di backend per i chiplet. A livello nazionale, questo rafforzamento del settore si muove in sintonia con la strategia chips italiana, che si focalizza sulla progettazione di chip, lo sviluppo di nuovi materiali e l’assemblaggio avanzato. La strategia nazionale per la microelettronica L’Italia è uno dei principali produttori europei di microchip, con una forte presenza nella microelettronica per l’automotive, l’industria e l’aerospazio, e un vantaggio competitivo in diversi ambiti. Per rafforzare questa filiera, il Governo ha formulato una strategia italiana per la microelettronica, redatta dal gruppo interministeriale composto da Mimit, Mur e Mef. La strategia propone un insieme di strumenti: iniziative per promuovere la ricerca e sviluppo, fondamentale per un settore altamente tecnologico e per portare in Italia investimenti e posti di lavoro qualificati, e iniziative per sostenere le imprese nazionali e attrarre investimenti esteri nella manifattura che contribuiscano a far crescere l’ecosistema italiano, incentivando lo sviluppo di ‘cluster’ specializzati. Per portare avanti queste iniziative, il Governo ha inoltre costituito un Comitato Tecnico Interministeriale incaricato di orchestrare e monitorare l’attuazione delle politiche pubbliche in materia di microelettronica, guidando la traiettoria dello sviluppo del settore in Italia. Il Comitato si avvale della Fondazione Chips.IT come policy advisor tecnico. Urso: “Miriamo ad assumere un ruolo di leadership in questo settore” “Gli ultimi eventi a livello globale hanno messo in evidenza l’importanza di sviluppare una catena di approvvigionamento per i semiconduttori in Europa che sia più solida. Il governo italiano sta posizionando i chip e la microelettronica al centro delle sue strategie a lungo termine” – ha sottolineato il ministro Urso. “Questo progetto dimostra ancora una volta la nostra capacità di attrarre l’interesse dei principali attori tecnologici a livello mondiale e conferma l’ambizione dell’Italia di assumere un ruolo di leadership in questo settore. Crediamo fermamente che questa nuova infrastruttura stimolerà ulteriori investimenti e innovazioni nel nostro Paese”. “L’Italia è stata la nostra scelta preferenziale per espandere la nostra presenza a livello globale” – ha dichiarato BJ Han. “Siamo convinti che l’innovazione nei nostri Paesi sia spinta da valori culturali affini, che includono la curiosità, la passione e un costante impegno verso l’eccellenza”. Read the full article
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